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Esplorazioni on the road: Il Cammino di Santiago

Tempo di lettura 8 minuti

Il Cammino di Santiago è un’esperienza indimenticabile da fare almeno una volta nella vita. Centinaia di chilometri di pure emozioni, condivisioni, pensieri. Un’esperienza intensa che lascia segni indelebili.

Molti dicono che nel momento in cui si inizia a sognare di fare il cammino, in realtà è il cammino stesso che ti sta chiamando. Forse è proprio per questo che ho deciso di fare questa esperienza.

Io sono Eleonora, la fondatrice di Royal Eagle Road e sto per condividere con te l’esperienza del mio cammino di Santiago. Non si tratta di una guida tecnica su come pianificare l’intera esperienza, per quella ho scritto un articolo a parte, ma piuttosto di riflessioni e considerazioni. Buona lettura.

Buen Camino!

Hola, buen Camino!” “Bom dia, bom Caminho!”, nella mia testa ho ancora la sensazione di sentire il saluto dei pellegrini accompagnato da sorrisi radianti e felici di chi porta con sé un attimo di felicità da condividere con gli altri. Un saluto un po’ come a significare “ti auguro il bello che puoi incontrare in questo cammino e nella tua vita”.

Quella sensazione di tranquillità e spensieratezza che trapela nell’augurare buon cammino la ritrovo spesso nelle escursioni nella natura. Sarà perché l’ambiente aperto influisce positivamente sulla nostra mente, sarà perché ci si ritrova a condividere una passione, sarà perché in cammino si perdono tutte le costrizioni sociali e i filtri stereotipati che ci portano a pensare differentemente.

L’essere umano è nato per condividere emozioni e momenti, non solo scrivanie e documenti. Questo il cammino ce lo ricorda, ci aiuta a focalizzare la nostra attenzione sul presente, sul nostro corpo, su chi ci sta intorno e su chi è in difficoltà. Il cammino unisce e ci rende persone migliori.

“Forza e coraggio!” era la frase che ripetevo spesso ai pellegrini che si sentivano sopraffatti dalla paura di non farcela, un sorriso bastava per trasmettere supporto e vicinanza ed incoraggiarli a credere nelle loro potenzialità. Siamo tutti esseri umani e delle volte ciò di cui abbiamo bisogno è proprio di qualcuno che ci ricordi che la forza e il coraggio sono già dentro di noi. Non dobbiamo cercare lontano.

Questo non capita nella vita di tutti i giorni dove mille pensieri nella testa, tante responsabilità sulle nostre spalle e milioni di dubbi ci appesantiscono. Talmente tanto pesante che ci dimentichiamo che nella vita, al di là del lavoro e degli impegni quotidiani, c’è molto altro. In cammino l’unico peso che abbiamo sulle nostre spalle è quello dello zaino, quasi impercettibile quando c’è uno stato d’animo leggero, sensazioni ed emozioni che guidano i nostri piedi.

Non un solo Cammino per Santiago

Non esiste un solo Cammino di Santiago, ma tanti percorsi che portano ad un’unica destinazione: la Cattedrale di Santiago di Compostela. Si può scegliere di percorrere differenti cammini: il francese, il primitivo (spagna settentrionale), il portoghese, l’inglese, il cammino del nord (lungo la costa settentrionale della spagna) e la Via de la Plata (lungo la parte occidentale della Spagna).

Io ho scelto di percorrere il cammino portoghese lungo la costa per avere la sensazione di vivere “più esperienze all’interno della stessa esperienza”. Ogni giorno una nuova piacevole scoperta: lunghe passerelle sul mare con vista oceano, percorsi fiabeschi nella natura selvaggia, sentieri urbani fra borghi d’altri tempi. Un susseguirsi di stupore ed emozione di fronte a paesaggi sempre nuovi e diversi, tanto quanto basta per regalare ai nostri occhi scenari sempre unici senza avere il tempo di abituarsi.

Il cambiamento porta nuove sensazioni. Nuove sensazioni creano nuove emozioni.

Questa è la magia in cammino.

Il Cammino è come la vita: ti sorprenderà ad ogni passo

Il cammino è come la vita: può sorprenderti da un momento all’altro. Passo dopo passo si riscoprono sensazioni ed emozioni che nella frenesia quotidiana passano in secondo piano.

Il lavoro che svolgiamo e gli oggetti che possediamo ci identificano nella società, ma nel cammino siamo soli con noi stessi e tutto ciò di cui abbiamo bisogno è racchiuso in uno zaino di cinque chili o poco più. Solo l’essenziale, non c’è spazio per il superfluo. Anche perché ogni grammo in più sulle nostre spalle si sente.

Immagina lo zaino come una vera e propria metafora di vita dove siamo noi a scegliere cosa portare: ciò che è necessario verrà portato con cura, ciò che è superfluo resterà fuori.

Lavoro, carriera, vita sociale e responsabilità quotidiane sembrano mettersi in pausa per lasciar spazio a qualcosa di diverso: benessere personale, condivisione, felicità, cambiamento e piacere della scoperta.

Il cammino è una perfetta metafora della vita racchiusa in pochi giorni. Un percorso più o meno definito per raggiungere una meta più o meno conosciuta, tutto scandito dal proprio tempo. Non c’è fretta, il cammino non è una gara e prima o poi arriveremo tutti a destinazione.

Ci sono giornate dove tutto scorre alla perfezione, ma anche giornate un po’ più cupe che ci mettono di fronte a delle sfide. Comunque vada, il cammino deve proseguire. I giorni di sole mi hanno trasmesso gioia, così come i giorni di pioggia. Nonostante l’impermeabile e i capelli bagnati, ho incontrato sempre i sorrisi felici di quelle persone che sanno che non si cammina sempre con il sole ma nemmeno la pioggia può durare a lungo. Si impara a vivere il momento.

Le tappe e gli incontri

Ogni tappa è un incontro. Una continua scoperta di luoghi, persone ed abitudini che hanno il potere di emozionare e cambiarci. Si parte da soli ma ci si ritrova in gruppo, si lascia una città e se ne incontra un’altra, si perdono abitudini e se ne acquistano altre. Un costante cambiamento.

Di paesaggi incantevoli ne è pieno il mondo ma le persone fanno la differenza. Durante il mio cammino ho incontrato tantissimi pellegrini, ognuno alla ricerca di qualcosa di diverso ma tutti accomunati da un’attitudine positiva. Gente allegra, instancabile, altruista e dalla spiccata forza di volontà.

Ho conosciuto persone, ho condiviso con loro una parte del percorso, le ho perse, le ho rincontrate. Si possono prendere strade diverse, si possono condividere altri momenti. Non è necessario forzare nulla perché siamo liberi di scegliere se continuare in autonomia o condividere parte dell’esperienza. Nella vita dovrebbe essere la stessa cosa ma spesso non riusciamo a lasciar andare per paura che i percorsi prendano direzioni differenti. Se la meta è la stessa, prima o poi i cammini si ricongiungeranno, se i percorsi sono diversi puoi aver la certezza di aver lasciato un segno nella vita di qualcuno. E qualcun altro nella tua.

Le emozioni dell’arrivo

Il cammino è stato per me un continuo susseguirsi di emozioni, sensazioni, pensieri, scoperte e stimoli dove ciò che contava non è stato cosa ho trovato all’arrivo, ma cosa ho provato quando stavo arrivando. La meta non è mai un punto di arrivo, ma un punto di partenza per qualcosa di nuovo. Sono partita con uno zaino pieno di oggetti e sono tornata con una mente arricchita di ricordi e sensazioni.

Ognuno vive l’esperienza in modo personale, dipende da cosa si cerca e cosa si incontra. Qualunque sia il significato che si dà al Cammino di Santiago, non ho mai conosciuto una persona che ne sia rimasta delusa perché il cammino da sempre più di ciò che ci si aspetta.

Anch’io ho realizzato poi un piccolo sogno: portare il mio Santiago 45 litri lungo il cammino di Santiago.

Se dovessi riassumere la mia esperienza in due parole sicuramente sarebbero felicità ed emozione.

Alla prossima esplorazione,

Eleonora

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