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Uscire dalla zona comfort nel giorno della marmotta

Tempo di lettura 4 minuti

Ti è mai capitato di avere la sensazione che tutte le giornate siano uguali? Una sorta di movimento circolare e ripetitivo che sembra durare all’infinito. Ecco. Un po’ come trovarsi nella ruota del criceto ed andare avanti a forza d’inerzia. Stesse azioni, stesse abitudini, stessi pensieri che si ripetono di continuo. Incastrati in un loop quotidiano. Gli americani lo chiamano “Il Giorno della Marmotta” e l’origine di questo nome è piuttosto interessante.

Che cos’è il Giorno della Marmotta?

Il giorno della marmotta (dall’inglese Groundhog Day) è una tradizione popolare molto sentita negli Stati Uniti e nel Canada, nasce nel 1887 a Punxsutawney in Pennsylvania e si celebra ogni anno il 2 febbraio. Nella stessa giornata, nella tradizione italiana ricorre la festa della Candelora e ciò che accomuna queste due festività apparentemente distanti fra di loro è il concetto di luce e dell’arrivo della primavera.

Torniamo al giorno della marmotta. Secondo la tradizione, il 2 febbraio si osserva il comportamento della marmotta che esce dal letargo per fare una previsione della stagione a venire. Se la marmotta vedrà la sua ombra a causa del tempo sereno, si spaventerà e si ritirerà nella sua tana e l’inverno continuerà ancora altre sei settimane; se al contrario non vedrà la sua ombra a causa del cielo nuvoloso, la primavera sarà alle porte.

Si tratta di una tradizione popolare e non ci sono basi scientifiche che dimostrano l’autenticità della previsione.

Ora puoi ben capire perché “il giorno della marmotta” è diventata un’espressione comune per indicare una situazione noiosa e ripetitiva.

Dalla tradizione ai grandi schermi

L’idea che ogni anno, puntualmente, ci sia una bizzarra marmotta in grado di prevedere l’arrivo della primavera ha ispirato anche una pellicola americana “Groundhog Day” che ha reso celebre l’espressione “Giorno della Marmotta”, in italiano il film prende il nome di “Ricomincio da capo”.

Giornate uguali che trascorrono inesorabilmente allo stesso modo, una trappola temporale che lascia ben poco spazio al cambiamento. Stesse azioni, stessi eventi, stessa routine. Uno schema ripetitivo come scene di un film visto milioni di volte. La necessità di cambiare è reale e il protagonista decide di sfruttare a suo favore la situazione per cambiare sé stesso e aiutare altre persone. Sarà proprio questa la chiave per uscire dalla condizione di stallo e riprendere in mano la propria vita.

Credits Pixabay

È ora di uscire dal letargo

La natura e gli animali sono un’eccezionale ed inesauribile fonte di ispirazione. Il comportamento della marmotta, ad esempio, ci invita a riflettere. La tana della marmotta è un luogo sicuro per difendersi dai predatori, prendersi cura dei cuccioli e trascorrere i mesi più freddi al riparo. Un contatto profondo fra l’animale e la natura.

Ora pensiamo per un momento alla nostra vita. Non ti sembra ci sia qualche somiglianza?

La zona comfort è il nostro letargo: un luogo sicuro dove sentirci protetti, al caldo e lontani dai pericoli esterni. Delle volte abbiamo bisogno di rintanarci e trovare un contatto diretto con le nostre radici, riprenderci il nostro tempo, recuperare le nostre energie fisiche e mentali. È una forma d’amore per noi stessi.

Quando però trascorriamo troppo tempo nella zona comfort, ecco che cadiamo nella trappola delle abitudini. Una sorta di movimento circolare che ci porta a compiere le stesse azioni, ottenere gli stessi risultati. Tutto abitudinario. Tutto ripetitivo. Nessun cambiamento. Nessun incoraggiamento. Hai presente quella sensazione?

Non c’è niente di male ad ammetterlo. Siamo esseri umani e ci sarà capitato di sentirci così almeno una volta nella vita.

Dal calduccio della nostra tana vediamo la vita scorrere aspettando che arrivi la primavera per uscire dal letargo. Questo funziona solo se sei una marmotta.

Per noi è diverso, abbiamo bisogno di conoscere noi stessi per imparare a superare le paure e realizzare davvero i sogni di una vita.

Gli schemi ci ricordano di guardare oltre

Fare un passo al di là della zona comfort richiede coraggio, tanto quanto basta per non vivere ogni giorno come fosse la giornata della marmotta.

Niente a che vedere con cambiamenti drastici o nuovi confini geografici. Quando si pensa alla zona comfort si immagina un’area geografica: non è solo questo il punto. La zona comfort è piuttosto una condizione mentale: stimoli differenti portano a risultati differenti. Si tratta di creare piccole nuove abitudini che nel tempo portano a grandi cambiamenti.

Puoi iniziare con il trascorre del tempo all’aria aperta, ad esempio. Non si tratta solamente di uscire fisicamente dalla zona comfort ma di ritrovare il benessere fisico e mentale a contatto con il verde della natura. Come hai notato in questo articolo, possiamo lasciarci ispirare dalla natura e dagli animali per crescere e migliorare giorno dopo giorno.  

Immagina scenari fuori dagli schemi, crea costantemente nuove abitudini, nuovi legami. Esplora in modo non convenzionale non solo le meraviglie del mondo, ma anche quelle della tua mente.

Non è un caso se Royal Eagle Road, marchio italiano di zaini da outdoor e prodotti per il tempo libero, nasce proprio dal concetto di Esplorazione Non Convenzionale: un tipo di esplorazioni che non parte dagli occhi e dalle gambe, ma dal cuore e dalla mente di ciascuno di noi. Non Convenzionale appunto.

Ti auguriamo fantastiche esplorazioni fuori dalla tua zona comfort!

Eleonora

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Commento

  • Andrea Gaddini

    Complimenti per il sito molto curato e per l’oculatezza dei prodotti che offrite, presentati e descritti in modo esauriente.
    Ottimo e molto chiaro il sistema di vendita online.
    Non trovo veri difetti – forse il carrello una volta pieno potrebbe essere più visibile, e la grafica ricevere qualche miglioramento – sono comunque dettagli minori.
    Bravi! Ho acquistato adesso un monocolo e guardo con interesse a uno zaino.
    Per ora non posso pronunciarmi sulla spedizione, ma penso di poter stimare un buon servizio.

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